Sovrani

PLATAMONA 2017

Non sei sovrano 

nel castello di atomi e di carte

in cui vivi

ma quando pianti un fiore o un albero

ti bacia le dita la terra

sapida di vita in divenire.

I tanti come te,

maggioranza che vede, inerme.

Questi anni non diversi da altri

con minoranze rapaci 

programmate per dominare e arricchire.

Ma tu resti quella patria

che non s’aggrega

mai metteresti in testa a qualcuno 

una corona

perché decida per te, per tutti.

Ti perdi in lunghe camminate

in campagna o lungo il mare

andando, andando

come se volessi mai scordarla

la misura di te, della tua isola.

Nella pace di albe profumate

di tramonti oro e solide amicizie.

Che nessuno possa stringere nel pugno 

la tua vita, o quella dei tuoi figli.

Non sai l’adattamento né la resa,

per te è solo questione di distanze,

pensando alle genti di Barbagia

per secoli alla larga dai romani

e dagli altri invasori.

Sai che politica e potere

divorano sé stessi

ma si rigenerano.

E tu sollevi gli occhi ogni giorno 

a quel sole che danza lento

con l’intera galassia,

a quella luce mai diversa

mai uguale a sé stessa.

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