I candidati in posizione eleggibile della c.d. società civile, per la lista Rivoluzione Civile, sono stati scelti direttamente da Antonio Ingroia e dal suo staff; quelli dei partiti sono stati invece concordati e ripartiti tra le liste dagli stessi partiti, nei diversi territori, secondo logiche spartitorie in ambito nazionale e locale; che saranno ancora più evidenti, a votazioni avvenute, con la ritrazione strategica del capolista e di altri candidati per far posto ad altri.
Inutili dunque le assemblee territoriali provinciali e regionali di Cambiare si può, inclusive e partecipate; in Sardegna come nelle altre regioni. Si sarebbe potuto dare un importante segnale di cambiamento, ma non è stato fatto. Ma un’altra cosa poteva essere fatta, in seconda battuta: assemblee aperte con la partecipazione di cittadini, partiti in lista e movimenti, per scegliere assieme i candidati. Occasione importante per sanare, in un confronto partecipato, il vizio di rappresentanza che ha allontanato sempre più i cittadini dalla politica, saldando un rapporto nuovo di fiducia e di cooperazione necessario per affrontare sfide importanti, per le quali non sarà sufficiente il solo consenso, ma un partecipazione e condivisione ampia, dal basso. Ma nemmeno questo è stato fatto. Continua a leggere →