Archive for luglio 2012

Il suono greve della gran Cassa

Secondo l’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil, da gennaio a giugno 2012 il totale di ore di cassa integrazione è stato pari a 523.761.036. La cassa integrazione, ricordiamolo, è uno strumento necessario che nasce da un diritto ben preciso: “I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.” (Art. 38, co. 2° Costituzione). Senza questo sostegno economico, limitato però nel tempo, il lavoratore licenziato sarebbe privo di mezzi di sussistenza.

Ma si tratta in ogni caso di una quantità enorme di ore che non ha prodotto, però, alcuna utilità sociale e personale. Una persona licenziata è come se avesse le mani mozzate, come bene ha saputo esprimere in versi il poeta Fabio Franzin.  Oltre alla tragedia umana e familiare di ogni  lavoratore, dunque, si è trattata di un’emorragia di lavoro e di denaro pubblico ragguardevole.  Se tante ore fossero state dedicate, ad esempio, alle molte opere infrastrutturali già programmate e fortemente richieste (meglio farle fare, invece, alle solite lobbies per la risibile cifra di 233,9 miliardi!) e agli innumerevoli, possibili progetti migliorativi nei territori, per il rilancio della nostra economia,  i licenziamenti non sarebbero stati cosa vana. Ma così il danno è triplo: la perdita del posto di lavoro, il costo sociale della cassa integrazione, la mancanza delle opere necessarie alla ripresa economica. Continua a leggere

DOVE I MILIARDI ABBONDANO, MENTRE LA MISERIA DILAGA. UNA SOLUZIONE PER IL LAVORO?

Un interrogazione parlamentare presentata di recente al Ministro degli interni da alcuni parlamentari sardi conferma, in modo preoccupante, ciò che in parte sapevamo: che mafia e criminalità organizzata non solo non sono morte, ma ingrassano e si espandono anche svolgendo lavori pubblici tramite appalti, sub appalti e tramite chiamata diretta dei lavoratori, in barba alla legge antimafia vigente. L’interrogazione si riferisce ad un imprenditore siciliano che ha svolto per anni importanti lavori in Sardegna. Gli affari della malavita, certo, non si limitano a quello: sono stati confiscati in Italia, a mafia, camorra e ‘ndrangheta, 10.438 beni immobili acquistati con proventi di attività illecite.

Ma sappiamo anche che associazioni malavitose e cricche organizzate aggirando la normativa vigente vincono appalti pubblici anche per il tramite di altre persone, incensurate, poste fittiziamente alla direzione di imprese. Dietro ai lavori e ai servizi pubblici e alle grandi commesse (ricordiamo le centrali nucleari, e i quindici miliardi di euro stanziati per l’acquisto dei cacciabombardieri F-35), che mettono in circolo fiumi di denaro pubblico, c’è un agguerritissimo sottobosco imprenditoriale, e le immancabili connivenze col sistema politico e amministrativo: ben diciotto comuni sono stati commissariati nel 2011.  Continua a leggere

Gianfranco Orecchioni – POESIE. Nota critica di Francesco Pasella

L’essenza del poeta

I versi di Gianfranco Orecchioni sono celati dietro testi di canzoni in enigmatiche immagini filmiche. L’autore, percorre con ritmo incalzante teneri nastri d’asfalto. Asfalto solitario e rovente. Pian piano, le assonanze degli incisi svaniranno, calandosi in visioni essenziali più poetiche e meno musicali. Il taglio universale dei suoi versi, le ambientazioni post-moderne e On the road, riprendono temi essenziali della letteratura Americana, in costrutti che si avvicinano alla poesia del grande Dylan Thomas (d’origine gallese), con la particolare originalità di immergersi nel classicismo lirico, attinto e rielaborato in chiave personalissima.
Nella propria solitudine, il giovane autore affronta la feroce selva moderna con coraggio, senza annaspare neanche quando le giornate sono tinte di un nero indescrivibile.
La rotta degli sperimentalismi obbligati, permeata di prose liriche deliranti e interessantissime, rappresentano i primi passi di un tortuoso cammino che ben presto risplenderà in un’illuminata cifra stilistica. Durante il viaggio poetico, il tempo sfoltirà i versi da ogni contaminazione che sin qui è stata necessaria per creare uno strato culturale forte, sovrabbondante; per posarsi finalmente su fondamenta che non si sgretoleranno facilmente. Continua a leggere