ALCUNE MIE POESIE TRATTE DALLA RACCOLTA
"IN TERZA PERSONA"
SONO OSPITI DEL BLOG DI PIERA CHESSA
27 Nov
ALCUNE MIE POESIE TRATTE DALLA RACCOLTA
"IN TERZA PERSONA"
SONO OSPITI DEL BLOG DI PIERA CHESSA
11 Lug
Sono ospite sul blog "La costruzione del verso" dell’amico e poeta Gianfranco Fabbri:
Leggi recensione:
Giovanni Nuscis, con il suo libro “In terza persona”, lascia nella mia mente una traccia variegata, fatta cioè di più ipotesi di lavoro. Un verso, il suo, che viene come rappreso in una sorta di gelatina multi cromatica, dai toni ora immaginifici, ora invece cerebrali e metapoetici. E’ il primo tocco, quello che prediligo, anche se dichiaro la mia disponibilità a farmi permeare dalla bella intelligenza dell’amico sassarese. Gli scampoli del corredo da me preferito sono quasi tutti “eccellenti” –sia per compostezza formale, sia per tocco personale -. Già a pagina 8 mi riesce di gustare un quadro “urbano” fatto di sapori e di venti occidui; laddove il poeta scorge in lontananza l’isola dell’Asinara, persa chissà in quale caligine, secondo il punto di vista geografico di Porto Torres. Si possono leggere le staticità degli stabilimenti industriali in parziale dismissione –modi ipodinamici di un dio che stia per morire-. “ Pesco sereno nel buio: lo sguardo // rivolto all’Asinara, redenta // le spalle di San Sebastiano, oltre le nubi del bucato che il vento increspa; …”. “In terza persona” è, in sostanza, una piccola bugia, ma potrebbe essere anche un progetto di lavoro. In realtà, Nuscis parla molto di sé e delle proprie istanze, ma rigetta subito con forza l’intenzione di voler comporre una sorta di diario personale. E ci riesce, dal momento che la raccolta viene da me assorbita come una specie di bollettino di viaggio, (montaliano talvolta, e comunque novecentesco) molto aperto alla condivisione altrui. Accanto alle immagini dei luoghi, appaiono pure i toni di un registro impegnato sul fronte sociale, se non proprio politico. Un acconsentire a diffondere la voce di tutti, l’equanimità integrale. A livello stilistico, numerose sono le allitterazioni e le assonanze, le quali sanciscono un ritmo musicale non ortodosso, seppure marcato da versi eterogenei (talvolta pregiati, a numerazione sillabica dispari, talvolta invece più lunghi e irregolari). Questo “In terza persona” obbliga quindi a viaggiare nel sali e scendi di un’altalena che comporta le folgori intimistiche (“Sei dentro di te e in ogni cosa…” … “Vedi il bianco negli occhi dell’inverno” … “Nudo è il viale. Tu di lana fino ai denti, gli canti le ossa …”), quanto le pontificali dichiarazioni logiche, di matrice metapoetica: due strade opposte –l’una afferente/creativo/immaginifica, l’altra efferente/gelificante e razionale- che credo siano le diverse facce di una stessa medaglia.
Gianfranco
1 Mag
Primo maggio e due giugno.
La grandezza dei colpi di martello.
Un corpo fatto a pezzi e ricucito
ci saluta ogni anno, più magro
per degenza infinita.
Applausi e basso tuba coprono
colpi, ormai, che non si contano. Non
tanto le penne d’alpino
ammainate dal tempo.
Ma le pene del reduce di oggi,
d’ora in ora sopraffatto.
Nubi di ghisa non lasciano
salire un corpo orante
se pane, solo, vuole.
Giovanni Nuscis
Da: “In terza persona” – Manni, 2006
30 Mar
Sarò ospite per alcuni giorni, e con testi tratti dalla raccolta "In terza persona", letti da Rita Bonomo
a
"progetto di lettura"
nel blog di Roberto Ceccarini
"oboesommerso"
4 Mar
Né braccia né gambe
e una testa acquatica.
Da valve vuote, persino
la memoria della perla;
salendo come bolla
in superficie:
per moto naturale,
pur tra qualche muso
freddo di pesce –la pancia,
si sa, con ben altro…-
o divertito, nel capriolare
già in altra rotta.
(Inedito)
*
Noce che si spacca nel periplo d’una vasca
e trova la luce il gheriglio.
Barche i gusci salpano da pareti immense, bianche
tra colpi secchi che richiamano confini, ore, acqua.
Un gorgoglio precede, ogni tanto, il silenzio:
del livello ormai sceso
dei gusci capovolti che si cercano.
(da: “In terza persona” – Manni, 2006)
*
Conservo un filo d’erba
sulla lingua,
non lo vedrò piegarsi, e marcire.
Un filo che lega e ravviva
una città sbiancatasi alle spalle.
E’ il viatico degli anni
l’architettura che resta,
con la caduta dei mattoni
che il vuoto rende più leggera.
O, se si vuole, una fede banale,
come pantaloni che proteggono
dai graffi d’un sentiero frastagliato,
così fitto da richiudersi alle spalle,
dopo il passaggio, prima
che si crei un varco
davanti.
(da: “In terza persona” – Manni, 2006)
15 Feb
La tivù è spenta.
Passata l’ora del massimo ascolto
verranno a notte fonda i briganti
e i lupi mannari,
senza bussare sul video;
saranno su di noi
come schizzo di colore
su grigia cartapesta.
Non prendono sonno i doveri.
Lettere e suoni, fuori posto
si ricompongono
nello studio ancora illuminato;
vuota, una gabbia galleggia, per ore
fino a quando insorge la stanchezza.
Pesco sereno nel buio: lo sguardo
rivolto all’Asinara[1], redenta
le spalle a San Sebastiano[2],
oltre le nubi di bucato che il vento increspa;
e agli studi della Rai:
luce fioca e muta, sul cortile.
Un camion della spazzatura precede
un’interminabile fila che
pazienta ogni notte, senza suonare
senza svegliare chi dorme.
15 Gen
Vedervi ora immobili
in questa rada bianca
che si chiude alla vista.
Una pagina e un numero
in fondo, non si sa se riuscito.
Si poteva sperare
in un approdo migliore,
per le navi oscure qui attraccate,
per chi ha affrontato il mare,
dono più grande?
Marco Scalabrino su:
Parole di Sicilia (http://www.paroledisicilia.it/letture/letture/giovanni-nuscis.-in-terza-persona.html) e
Il Convivio – Giornale telematico di Poesia Arte e Cultura (http://ilconvivio.interfree.it/primo_piano/persona.htm)
Gianmario Lucini
Poiein (http://www.poiein.it/autori/2006/2006_11/aaaElenconov.htm)
Antonio Strinna
Italia Libri (http://www.italialibri.net/opere/interzapersona.html)
Antonio Fiori
La Poesia e lo Spirito
http://www.lapoesiaelospirito.splinder.com/?from=24
27 Dic
Falegnami, ascoltavamo il legno
la fatica del germoglio
lo schianto d’un albero.
Lenta la mano dai nodi
intuiva l’età, la destinazione.
Pochi anni, ora, per scoprire
fili su fili tra le cose,
e una moria incessante,
nella vita impassibile.
E in ogni tempo un vuoto,
e l’insostenibile peso.
Anche se pure scalzi poi si arriva,
e tutto pare possibile,
a cose già fatte.
Braccia conserte, spalle alla bottega,
da un fiume ci si sente attraversare.
In esso tracimando. E in chi sta accanto,
e mai si può sapere in che misura
si è rimasti.
Giovanni Nuscis – da: "In terza persona" (Manni, 2006)
29 Nov
Il 2 dicembre p.v. alle ore 17,30, nella Saletta delle Arti presso la Libreria Dessì in Largo Cavallotti 17, a Sassari…
presentazione del libro di poesie
di
Giovanni Nuscis
"In terza persona"
(edita da Piero Manni S.r.l.)
presenta
Luca Losito
Intervengono
Antonio Strinna e Antonio Fiori
lettura di testi
di
Nicola Morganti