Posts Tagged ‘Micromega’

DON PAOLO FARINELLA – I vespri siciliani del 2012

Da Micromega

La Sicilia ha votato per le Regionali: al di là dei risultati matematici, il vero vincitore è il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e Giancarlo Cancelleri che arrivano al 18,17%. E’ vero che il presidente sarà il candidato Pd, alleato con l’Udc di Casini, ma qui si naviga nel vecchio e non andranno lontano. Sono senza maggioranza. Casini sostiene da sempre la mafia e sarà difficile che se ne discosti adesso. Il Pd ha governato con tutti, compreso Cuffaro e Lombardo, uno in carcere e l’altro indagato per mafia e sperperatore impudico di denaro pubblico. Ora l’alleanza con Casini è solenne, definiva e ufficiale, preludio di un balzo in avanti a livello nazionale. Continua a leggere

Speriamo che sia una battuta…

Scrive Alberto Asor Rosa nel suo intervento su Micromega del 10 ottobre,  La libidine della sconfitta, che “…c’è in giro, a sinistra, una voglia di frammentazione crescente, una sorta di voglia (del resto assai ben nota) di sopravanzare tutti gli altri in purezza, correttezza, squisitezza di programmi e di idee. È la libidine della sconfitta, che tanta prova di sé ha dato in passato nell’impedire il raggiungimento di risultati già quasi certi e nella dilapidazione di risultati già raggiunti. Speriamo che questa volta sia battuta.” Continua a leggere

La politica come dialogo e come autismo. Lettera aperta a Beppe Grillo – di Paolo Flores d’Arcais

DA MICROMEGA 4, 2012
Informazione, giustizia, lavoro: sono tre temi cruciali per il futuro democratico dell’Italia, sui quali il programma del MoVimento 5 Stelle pare ancora molto vago. E anche sulla democrazia interna del M5S ci sarebbe molto da dire. Un invito del direttore di MicroMega al leader Grillo per un confronto pubblico. Continua a leggere

Primo Maggio: che cosa c’è da festeggiare? di Angelo d’Orsi

 

DA MICROMEGA

 

[…]I ricercatori vessati, gli insegnanti umiliati; gli scolari e studenti penalizzati; i professori di università costretti a cercare rifugio all’estero; i disoccupati, gli esodati, i licenziati, i de localizzati, i cassintegrati; le vittime (morti, feriti, invalidi) sul lavoro, o meglio di lavoro; i lavoratori in nero; i suicidati. Operai, impiegati, imprenditori: quanti sanno che è nata in aprile a Vigonza (Padova) un’Associazione dei familiari degli imprenditori morti suicidi? Nel 2012, i morti di propria mano sono stati, fino a metà aprile, 23. (Giunge ora la notizia di un altro suicida: o meglio suicidato: un imprenditore edile sardo, costretto a licenziare i dipendenti, compresi i suoi stessi figli. Possibile che i tecnici cattolici al governo, i teorici del “rigore finanziario” e della “coesione sociale”, non abbiano nulla da rimproverarsi?). E questa non è forse una nuova forma della distruzione del ceto medio, che abbiamo già visto in atto negli Stati Uniti? E, a sua volta, a me pare una tragica conferma della “profezia “ di Marx, relativa alla bipolarizzazione della società, e all’impoverimento crescente delle classi medie fino alla loro scomparsa tendenziale, e alla concentrazione della ricchezza in un numero sempre più ridotto di mani, e in misura sempre più alta…  Continua a leggere

Il reddito minimo garantito

Perazzoli: “In Germania fino a 1850 euro al mese, in Europa solo l’Italia non ha il reddito di cittadinanza”

di Ignazio Dessì
L’asse Monti-Fornero batte la lingua sul tamburo intonando il mantra “più licenziabilità più posti di lavoro per i giovani” e il magico cilindro governativo sputa fuori un nuovo articolo 18 dello Statuto dei lavoratori frutto della mediazione con la politica. Ma nella realtà proliferano gli esodati, i disoccupati e i disperati che si suicidano. La società italiana è in fermento e la categoria lavoratrice sembra percossa da un senso di impotenza. Del resto dopo il licenziamento si avrà diritto a 12 mesi di indennità (Aspi) e poi si finirà sulla strada. Così quando per forzare la mano e far passare le riforme auspicate dal trionfante mercato molti esponenti del governo fanno riferimento a quanto esiste in Europa dimenticano quella parte di tutela sociale (la più importante) che il Vecchio Continente offre ai cittadini. In primo luogo il Reddito di cittadinanza che nel resto d’Europa è considerato un diritto fondamentale e solo l’Italia, insieme alla Grecia e all’Ungheria, continua a negare. Dell’argomento abbiamo parlato con Giovanni Perazzoli, penna di punta di Micromega, direttore di Filosofia.it ed autore di alcune illuminanti pubblicazioni sull’argomento. Continua a leggere